
Dopo mesi passati a far di tutto per starle vicino, a dimostrarle in tutti i modi possibili il mio amore, la mia differenza con gli altri suoi partner, dopo aver lottato contro i suoi orari “invertiti” rispetto ad una persona normale che ponevano insormontabili ostacoli al mio ritorno alla “normalità”, dopo le sofferenze per il posto di serie B, per le briciole che mi offriva della sua vita….alla fine ho dovuto prendere la decisione di chiudere il rapporto segnato dall’infatuazione più intensa che riesca a ricordare.
Miriam mi ha insegnato molte cose, è stata innanzitutto “una spietata lezione di vita” (sto usando parole sue, riferite ad un suo ex, il numero 3), sicuramente mi ha permesso di interiorizzare, di fare miei molti concetti indispensabili nel mio nuovo mestiere: ad esempio che non si può aiutare qualcuno che non vuol essere aiutato, o come parlare/negoziare/fare_accordi con qualcuno che è bipolare/schizofrenico ragionando sempre in forma “duale/binaria”, un po' come si fa nella meccanica quantistica.
Sicuramente ho imparato come alle volte sia necessario trovare la forza di interrompere un rapporto, anche se ami quella persona più della tua stessa vita, sono stato costretto a crescere, a superare il paradigma dell’amore romantico/adolescenziale/eterno imparando ad apprezzare la nostra umana realtà, mi sono assunto le pesanti responsabilità che derivano dalla età adulta combinata con la vocazione di aiuto al prossimo.
Ma c’è una cosa che Ho imparato e cha all’inizio percepivo come inquietante, l’unica che personalmente mi faceva paura per le potenziali implicazioni filosofiche e sociali.
Ho trattato il mio amore per Miriam alla stregua di una assuefazione, ho usato i miei metodi e la mia forza di volontà per combattere UN SENTIMENTO NOBILE, BELLO, senza il quale, sono convinto, l’umanità non potrebbe esistere.
Ero attratto dalla sfida, pensavo che la più forte, la più profonda delle “assuefazioni” è proprio quella che si può avere a causa dell’amore verso un altro essere umano, penso all’amore romantico, ma anche a quello verso i propri figli, i propri genitori, parenti, amici, e persino animali domestici, in pratica mi riferisco ad un concetto molto generale di amore che si può provare per un altro essere vivente o una comunità.
Mi terrorizzava pensare ai potenziali effetti sociali: se diventa “semplice” liberarsi dell’amore che cosa rimane di un’essere umano? Le uniche immagini che mi venivano in mente erano di mostri, le uniche emozioni evocate erano paura e rabbia, gli unici suoni erano dei pianti.
Ha funzionato ed è precisamente questo quello che all’inizio mi terrorizzava, è possibile intervenire su una delusione amorosa o sulla perdita di una persona amata con tecniche e trucchi analoghi a quelli che ho utilizzato per togliermi la assuefazione da crack.
Ma con mio grande sollievo non mi sono trasformato in una creatura malvagia…ANZI… credo ancora di più nell’amore, continuo ad amare le persone, i miei animali, la natura, la vita, la MIA vita…e persino Miriam: mi sono tolto l’infatuazione per Lei e soffro infinitamente di meno…ma non smetterò mai di amarla…e se potrò aiutarla SUL SERIO* lo farò senza esitazione.
Ancora una volta Dio mi ha dimostrato di aver progettato questo Universo meglio di quanto potessi lontanamente immaginare, e Io qui gli chiedo perdono per aver peccato… di SUPERBIA…AMEN.
*P.S.: Miriam, se leggi questo punto per cortesia CONCENTRATI: Aiutarti SUL SERIO NON SIGNIFICA offrirti una “dose” e nemmeno farti sconti a riguardo dei tuoi comportamenti irresponsabili….(tipo “farti una trombata alla faccia mia” con la stessa persona che ha cercato di strangolare tuo figlio!)