
Questo capitolo racconta di un atteggiamento molto comune anche in donne che non appartengono al “mondo oscuro”, ma ancora una volta, la intensità e la sistematicità con cui si presenta in Miriam lo rende paradossale e dunque paradigmatico, un esempio di un modello di relazioni che è tipico SOPRATTUTTO di quel mondo.
Mi domando spesso fino a che punto questo è anche dovuto alla cultura locale, veneta, ma di nuovo ho finito per concludere che è un qualcosa di generale…e pervasivo.
L’atteggiamento a cui mi riferisco, già accennato in altri post, è un sistematico attacco del proprio partner, un continuo tormento, fatto di ore di lamentele, proteste, accuse..qualcosa di quasi quotidiano ed implacabile…impossibile da fermare.
La sera del 30/01/2025 ne ho avuto uno degli esempi più notevoli e meritevole di essere raccontato.
Era un giorno infrasettimanale, ed avevo deciso di coricarmi ad un ora decente, anche perché l’indomani mi aspettava la sveglia presto ed una giornata intensa.
Decido di chiamare Miriam e cominciamo a chiacchierare, le esprimo come al solito il mio amore, le dico parole dolci, ed il tono di Miriam per un po' sembra in sintonia con il mio.
Poi comincia, senza nemmeno cambiare il tono di voce, come se proseguisse uno stesso filone logico, mi lancia accuse terribili, mi dice che sono il più cattivo, il più malvagio di TUTTI i suoi partner, anzi di TUTTE LE PERSONE CHE CONOSCE, che LE HO FATTO DEL MALE PIU’ DI QUALSIASI ALTRO SULLA TERRA…e mi attribuisce la pressocché totale responsabilità dei suoi problemi recenti (se possibile ancora più pesanti del “solito”).
IO oramai la conosco e so cosa sta facendo, vuole provocarmi per indurmi al litigio, vuole “buttarla in caciara”, farmi urlare e parlar sopra come fa lei, e lo vuole fare per ridurmi allo stesso comportamento, portarmi al suo livello, per liberarsi delle SUE RESPONSABILITA’ addossandole a me.
Tento di stare zitto e di farla sfogare…ma lei prosegue imperterrita per almeno un ora, le assurdità delle sue affermazioni alla fine riescono nell’intento di farmi reagire, non riesco a stare zitto, non posso far finta di nulla quando mi paragona a ladri matricolati, a truffatori, e persino ad una persona definita in articoli di giornale una “belva umana”, insistendo che sono di gran lunga peggio di TUTTI loro.
Replico mantenendo la voce bassa, cerco di esporre argomentazioni di logica elementare suffragati da FATTI, che dimostrano le assurdità dei suoi ragionamenti, le ricordo che a differenza dei suoi partner io sono sempre vissuto onestamente e con lavori altamente qualificati, che mi sono formato in una prestigiosa università, che mi sono preso cura della mia famiglia e dei miei figli, che non ho mai rubato, spacciato, picchiato gente, seviziato disabili, che non ho mai violentato nessuna donna (a differenza di almeno uno dei suoi partner che ha violentato più volte proprio Lei, nel silenzio delle mura domestiche, prima di essere finalmente messo alla porta), e cerco di ricordarle che le persone che sono alla fonte dei suoi attuali guai sono le stesse che Lei ha scelto di frequentare al posto MIO, le ricordo che sono state sue scelte, e che se adesso ne paga le conseguenze deve solamente ringraziare se stessa, le ricordo che è stata lei a voler ridurre ai minimi termini il nostro rapporto, le dimostro che il tipo di rapporto di “amicizia in evoluzione” è in contraddizione il nostro vissuto perché siamo già ben oltre l’amicizia, e le cito ad una ad una le contraddizioni nei SUOI comportamenti.
TUTTO INUTILE, più le mie argomentazioni sono inconfutabili più alza il volume della voce e aumenta la gravità delle sue accuse, alla fine cedo…le parlo sopra anche io…ci urliamo contro, e mi rendo conto che ad un osservatore esterno non informato siamo uguali, indistinguibili nelle urla, con buona pace delle buone ragioni, della logica, e persino dei FATTI.
Dopo la litigata lei scappa, come al solito, ha raggiunto il suo scopo, io cerco di ricompormi e consolarmi mi consolo dicendo che almeno gliele ho elencate tutte LE SUE CONTRADDIZIONI…so che qualche parte di lei era in ascolto, ma è una magra consolazione.
L’unica VERA consolazione è che Miriam queste cose le fa SOLO con i partner…E…le ha fatte con TUTTI i partner … persino con la belva umana che, mi racconta Miriam, era più furbo di me e stava semplicemente zitto, finalmente trovo consolazione ripensando a come subiva il partner numero 3, un noto criminale locale: stava sostanzialmente zitto anche lui, e quando sembrava che il supplizio fosse alla fine proferiva:”gheto finio?” (hai finito?), riuscendo ogni tanto a farla ridere.